Sprofondata nello studio, nelle traduzioni, nella correzione di compiti in classe, nella stesura di articoli, nelle lezioni...cosa resta? La pioggia di oggi, vista soltanto dalla finestra, senza percezione tattile e olfattiva, qualcosa di caldo e sfizioso da preparare, una canzone dei Massimo Volume che parla di un poeta, Emanuel Carnevali, morto giovanissimo, italiano ma emigrato negli USA e scrivente nella lingua dell'"esilio", cioè l'inglese.
Su, non avere paura di viziarmi
se accendi il gas nella tua stanza
e dimostri
di avere ascoltato le mie grida.
Sei così povera di baci,
che ne sei così avara?
Ed è così devastato il tuo cuore
che non mi lasci cogliere
uno o due fiori
da infilare all'occhiello
della mia giacca?
Faccio la mia serenata
battendo con il pugno chiuso
su un gong e un tamburo.
Ciò che voglio è darti
il suono di ciò che è un uomo.
Amo le mie labbra e i miei occhi
più dei tuoi;
e poi l'umidità della notte
mi entra nelle scarpe.
Posso essere capriccioso
come te, non temere!
Su, apri quella finestra
o me ne vado a casa.
E.Carnevali