martedì 15 febbraio 2011

Mandorle dolci e salate-Case per la poesia 2


Domenica 13 febbraio, subito dopo l'entusiasmante manifestazione "Se non ora, quando?" che ha visto il centro di Bologna riempirsi di migliaia di persone, donne, uomini, adulti, bambini, anziani e che ci ha concesso una boccata d'ossigeno nel nero italiano di questi mesi, si è tenuto il secondo incontro del progetto Case per la poesia e anche stavolta Pampelmuse c'era! Nei pacchettini che vedete qui sopra si nascondono mandorle tostate salate e mandorle dolci allo zucchero, i cosiddetti Sassi d'Abruzzo.
Il pomeriggio è stato molto piacevole, calmo e intenso allo stesso tempo.
Hanno letto i poeti Patrizia Dughero, Mariagiorgia Ulbar e Sergio Rotino e qui di seguito vi posto tre delle poesie lette.

                                                                                                   nell’apparato scheletrico
                                                                                                                           da lì sgorga il sangue


Muti come conigli


Sono nell’aia della macelleria di nonna.
E’ settembre, mamma ha il pancione,
deve partorire prima di Natale.
Non so se farà un fratellino
o una sorellina e non so cosa preferire.
Sicuramente andrebbe bene una come la sorella
della Silvana. Ha quasi tre anni,
ed è anche meglio della Silvana
per giocarci.
Arriva Guido, un omone che aiuta nonna. E’ burbero
ma non mi ha mai fatto paura.
Si avvicina alla gabbia dei conigli.
Loro stanno lì silenziosi,
muovendo continuamente la bocca.
Anch’io inizio a muovere la bocca
come loro e annuso l’aria.
Sembra che Guido non mi veda
mentre me ne sto lì a muovere la bocca
e annusare l’aria come un coniglio.
Ne prende uno dalla gabbia e si avvicina
lo tiene per le orecchie e allora
sembra mi guardi. Che tutti e due mi guardino.
Non faccio in tempo a salutarlo
lui prende un coltellaccio dal bancone
sotto il portico.
Smetto di muovere la bocca  e annusare l’aria.
Anche il coniglio ha smesso di muovere la bocca
crede che stando così fermo, come se fosse già morto,
non può succedergli niente.
Imparo da lui.
L’omone gli passa il coltello attraverso tutta la gola.
Spruzzi di sangue. Fa in tempo a raccoglierlo
nella bacinella che è sul tavolaccio.
Ora ho capito a che serve. Un lampo sul corpo morbido
ancora peloso.
Lacrime dolci come il sangue.
Lo sento ancora squittire. Lo sentirò per molto.
Guido mi chiede se ho avuto paura.
Rispondo in silenzio scotendo la testa.
Il sangue ha sapore dolce disgustoso e un odore che punge.
Ora sono sicura, vorrei una sorellina.

Patrizia Dughero

**

Ho visto le balene una notte
arenate nei pressi di uno stagno.
Tu dormivi teso nel respiro
ed io vegliavo, tesa anch'io ma senza sonno.
Dormivano loro per sempre o
quasi per sempre
una almeno, mezzo respiro e un soffio più sottile.
E tra noi e loro solo il buio
e l'acqua immobile
e secoli di sconoscenza
di vita animale perduta
di vivere per cibo e per stanchezza
e vastità che non sappiamo immaginare.
Siamo tra la camera e lo stagno
 e come ci arrivammo non si sa;
nessuna differenza, nessuna, amore,
due morti e due vivi per poco soltanto.

Mariagiorgia Ulbar

**

luglio, 03.00 am

il buio brancolìo di chi ha sete
e muove dai lenzuoli verso mete nebulose
unreported inbound troppo facile
non è cosa
le vibrazioni del frigo allora
transponder casalingo che mette in risonanza mobilio con bisogno
da lì per un sentiero fresco di piastrelle la memoria conduce al piano di
[lavoro
poi ecco il pensile scrigno dei tesori ecco l’acqua stagnante offerta
[dall’acquaio
la strana consistenza del bicchiere sotto i denti
mentre perfide affiorano le paure
metafore del non sapere quale sia il tracciato la vita l’universo
insomma tutto quanto è necessario perché si torni al giusto sonno dei
[viventi
svuotare la mente dentro qualcosa
illuminando quel niente approssimato alla speranza per difetto
questo pensiero al termine della notte avanza
costrutto più vero di ogni altro vero

Sergio Rotino


Mandorle salate (la quantità che desiderate)

Sgusciare le mandorle facendole sbollentare qualche minuto di modo che la pelle venga via. Passare le mandorle nell'albume d'uovo leggermente sbattuto (non molto, a seconda della quantità delle mandorle, devono assorbirlo). Aggiungere il sale fino e mescolare fino a che non si attacca. Disporre le mandorle su una teglia e mettere in forno ventilato con cottura sopra e sotto per una decina di minuti.

Sassi d'Abruzzo (la quantità che desiderate)

Bisogna utilizzare la stessa quantità di mandorle, zucchero e acqua. Quindi se volete preparare 100 g di mandorle, userete 100 g di zucchero e 100 d'acqua.
Non sgusciare le mandorle. Si può scegliere di farle tostate (e quindi si passeranno in forno per cinque minuti circa) oppure lsciarle fresche. Mattere mandorle zucchero e acqua in un tegame sul fuoco. I Sassi si possono fare bianchi, neri o rosa. Nel primo caso si aggiunge una scorza di limone, nel secondo caso un cucchiaio di cacao amaro e nell'ultimo caso la dose d'acqua sarà composta metà di acqua e metà di liquore alchermes.
Mascolare e mescolare fino a che non viene raggiunto il bollore, continuare a mescolare aspettando che si addensi e quando si nota che il composto inizia a seccarsi, abbassare il fuoco e mescolare ancora. Si noterà che le mandorle si coprone di cristalli di zucchero e rimangono staccate. Mettere a raffreddare su un piano coperto di carta da forno. Conservare in un vaso di vetro.

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